E’ molto importante, però, nei casi di necessità, prelevarlo per
affidarlo alle cure di un CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici).
Con un paio di guanti si raccoglie delicatamente l’animale, lo si mette
in una scatola con accanto una borsa di acqua calda, per garantirgli una
normotermia.
Lo si lascia tranquillo al buio, senza somministrare alcun tipo di
alimento o farmaco. E’ importante telefonare al Corpo Forestale dello
Stato o ai Vigili Provinciali per ricevere informazioni sul cras più
vicino.
Per potersi essere infettato, il felino
dovrebbe aver mangiato carne cruda (uccelli o piccoli roditori, ad
esempio) infetta. Anche in questo caso, comunque, il micio portatore
espelle le cisti del protozoo Toxoplasma gondii solo per un paio
settimane nell’arco dell’intera vita, ed esclusivamente attraverso le
feci. Perché le cisti si attivino, divenendo realmente pericolose, è
inoltre necessario che rimangano esposte all’aria per almeno 24 ore, per
poi finire a contatto diretto con la bocca o con le mucose della mamma
in attesa.
Per evitare di contrarla quindi è necessario effettuare un esame delle
feci al gatto così che il parassita possa essere eliminato attraverso
una terapia. La prevenzione della malattia consiste nel lavare
accuratamente le mani dopo aver pulito la cassetta oppure usare i
guanti. Meglio ancora lasciare farlo a qualcunaltro in casa durante il
periodo della gravidanza.
Questo per una buona ragione: i gatti hanno bisogno di un’alimentazione ricca di proteine, con una percentuale sufficiente di taurina, un amminoacido che da soli non sono in grado di produrre come invece fanno i cani, che però non digeriscono altrettanto bene le proteine e quindi necessitano di un cibo che contenga anche dei carboidrati. Un cibo con uno scarso contenuto di taurina come quello per cani, potrebbe condurre a delle carenze alimentari nel gatto. L’assunzione di taurina è fondamentale per la buona salute del gatto, poiché gli enzimi che ne determinano la sintesi sono poco attivi e quindi il fegato da solo non riesce a sintetizzarla correttamente.
La
bella stagione ci invoglia a uscire e stare all’aria aperta con i
nostri cani, ma attenzione… una piacevole passeggiata nei nostri campi e
prati potrebbe venire rovinata dalla presenza del forasacco, che può
costituire un vero pericolo per i cani (e in minor parte anche per i
gatti).
Il forasacco si presenta come una “spighetta” dall’aspetto innocuo, ma
per le sue caratteristiche (punta acuminata e “pelurietta”) è capace di
conficcarsi e penetrare nella pelle e nella carne del nostro amico cane:
si tratta di un vero e proprio allarme veterinario!
Prima di ogni vaccinazione è consigliabile un trattamento antiparassitario:
antielmintico
per i cani da eseguire al compimento della 4a settimana di vita
sverminazione
per i gatti che abbiano compiuto almeno 50 gg di vita
Vaccinazioni
CANE: (piano vaccinale con richiami semestrali ed annuali)
- una vaccinazione per la parvovirosi (alta concentrazione) a 50 giorni
- seguita da due eptavalenti a distanza di 20 giorni l’una dall’altra per tutte le altre malattie
(cimurro, epatite, leptospirosi, parainfluenza, parvovirosi e loro varianti)
- E’ poi consigliata una vaccinazione aggiuntiva per la Kennel cough (tosse dei canili) patologia altamente trasmissibile (anche se non mortale) anche all’uomo.
- Opzionali le vaccinazioni per la Leishmaniosi e le vaccinazioni antirabbiche per mostre canine o passaporti europei.
Vaccinazioni GATTO
- un vaccino trivalente per clicivirosi ,rinotracheite , parvovirosi a 50 giorni dopo la sverminazione
- un vaccino per la leucemia felina dopo se vive in ambiente dopo c’è contatto con gatti randagi
l’antirabbica per il passaporto europeo o per gare di bellezza.
Vaccinazioni FURETTO
- contro il cimurro annualmente
- si impone la antirabbica per andare all’estero e in zone a rischio
Vaccinazioni CONIGLIO
- un vaccino con richiamo annuale per la mixomatosi e la malattia “x” o epatite necroticoemorragica ad andamento fulminante a partire dai 2 mesi di eta’
- l’antirabbica per andare all’estero.
Attualmente la rabbia è presente nella zona nord-est dell’Italia e si trasmette attraverso un morso, un graffio o il semplice contatto della saliva con le mucose o la cute non integra. Se ciò avviene, bisogna intervenire il prima possibile poichè per la rabbia, non esiste una cura.
PER SAPERNE DI PIU'....
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